Quando si decide per l’ Installazione di sistemi di sicurezza nella propria casa ci sono diverse domande da porsi.
Installazione di sistemi di sicurezza o la creazione di un impianto di sicurezza richiede quindi diverse fasi che comprendono l’analisi del rischio, che dovrà essere definito dal grado 1 al 4, oltre che la valutazione del luogo dove verrà installato e il livello di prestazione che si vuole ottenere. ecco tutto quello che c’è da sapere sulla creazione del proprio impianto di sicurezza. impianto di sicurezza: qual è la normativa
La sicurezza della propria casa o del proprio negozio passa dall’installazione di sistemi che siano in grado di proteggere chi vi abita da intrusioni, effrazioni, furti e aggressioni. la regolamentazione delle apparecchiature di allarme è sancita dalla normativa nazionale cei 79-03, introdotta nel 2021 e che definisce le caratteristiche di progettazione, realizzazione, verifica e manutenzione degli impianti di sicurezza. si tratta della normativa nazionale italiana, che integra la norma europea en 50131-1 con alcune sezioni tratte dall’abrogata guida di applicazione cei clc/ts 50131-7 del 2010.
La normativa si applica agli impianti di allarme antintrusione e a quelli anti rapina, anche nel caso in cui l’installazione sia indipendente tra loro. impianto di sicurezza: i gradi di rischio uno dei parametri fondamentali per la progettazione di un sistema di sicurezza che viene definito nella normativa riguarda i livelli di rischio. il primo passo per la creazione di un impianto, quindi, è l’analisi del rischio che dovrà tenere conto di diversi fattori tra cui la destinazione d’uso del luogo in cui viene installato l’allarme, il valore dei beni da proteggere e anche i pericoli per chi si trova nel luogo.
L’analisi permette di classificare il tipo di impianto tra uno dei quattro gradi di rischio, che sono: grado 1 o basso rischio, quando si ipotizza che gli eventuali intrusi abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza e dispongano di una limitata gamma di attrezzi tra quelli facilmente reperibili grado 2 o rischio medio-basso, quando si ipotizza che gli intrusi non conoscano bene gli impianti ma utilizzino una gamma di utensili e strumenti portatili per disattivarli
Grado 3 o rischio medio-alto, se si ipotizza che gli intrusi abbiano una discreta conoscenza degli impianti di sicurezza, con a disposizione una vasta gamma di strumenti e apparecchi elettronici portatili grado 4 o alto rischio, se gli intrusi hanno capacità e risorse per pianificare una intrusione o una rapina del dettaglio, oltre che strumenti e attrezzature per metterla in atto, tra cui anche messi per sostituire i componenti dell’impianto di sicurezza. impianto di sicurezza: l’analisi di rischio del luogo
Il passo successivo è analizzare il luogo in cui il sistema di sicurezza dovrà essere installato, eseguendo così la seconda parte dell’analisi del rischio. bisognerà quindi analizzare diverse caratteristiche del sito, partendo dal fatto che l’edificio sia isolato oppure circondato da altre costruzioni, se si trova al piano terra o a piani superiori, così come se l’affaccio sia su una strada privata o su strade ad alto scorrimento. altro aspetto è l’illuminazione all’esterno, se sia scarsa o efficiente.
Si dovranno poi valutare tutti i possibili varchi da cui un intruso potrebbe entrare, come porte, finestre, lucernari o vani tecnici, e infine le protezioni di sicurezza passiva già presenti, come serrature, grate o blindature.
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Un fabbro è una persona che crea oggetti di ferro oppure acciaio, utilizzando a questo scopo attrezzi a mano per martellare, curvare, tagliare o comunque dare forma al metallo quando questo si trova in uno stato non liquido. Solitamente il metallo viene riscaldato fino a farlo diventare incandescente, e successivamente sottoposto alla lavorazione di forgiatura. Questo tipo di lavorazione è stata una delle prime tecniche utilizzate per la lavorazione dei metalli. Il termine “fabbro” proviene dalla parola latina faber.
Alcuni manufatti dei fabbri sono: cancelli di ferro battuto, griglie, ringhiere, mensole, sculture, attrezzi, oggetti decorativi, utensili da cucina, e armi. Un fabbro esperto sa realizzare, con il minimo impiego di lavoro ed energia, prodotti di aspetto piacevole che abbinano talento e originalità.
Un fabbro che lavora principalmente sugli attrezzi per i cavalli è chiamato maniscalco. Il maniscalco lavora con il metallo nero, specialmente ferro. Il colore nero proviene da uno strato di ossido che si deposita sulla superficie del metallo durante il riscaldamento.
I fabbri lavorano riscaldando le parti di ferro modellato o di acciaio in usere modellato con gli attrezzi, come, ad esempio, un martello. Il riscaldamento è compiuto tramite l’uso di una forgia rifornita da propano, gas naturale, carbone, carbone di legna, o coke. I fabbri possono usare la fiamma ossidrica o la fiamma ossi-acetilenica, per riscaldare il metallo in punti più circoscritti.
Il colore è un indicatore molto utile della temperatura e lavorabilità del metallo: man mano che si riscalda il ferro prima diventa rosso, poi arancione, giallo, e infine bianco. La temperatura ideale per la maggior parte delle operazioni di forgiatura è quella corrispondente al colore giallo-arancio, più o meno nota come calore di forgiatura. Per evitare che la luce ambiente impedisca loro di valutare con precisione il colore del metallo, molti fabbri lavorano al buio, o in ambienti poco illuminati. Le tecniche di lavorazioni principale dei fabbri sono:
- forgiatura;
- saldatura;
- trattamento termico;
- finitura. (Wikipedia)